Storia Misteriosa

Storia Misteriosa Leggende, luoghi suggestivi e misteri irrisolti della Storia. Pagina curata da Andrea Contorni.

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24/03/2024

πŸ§™β€β™€οΈ π’π“πŽπ‘πˆπ„ πƒπˆ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐆𝐇𝐄: π…πˆπ‹πˆπππ€ πƒπˆ π‚πˆπ“π“π€Μ€ 𝐃𝐄𝐋 ππˆπ„π•π„
Questa storia la conoscono in pochi in quanto Γ¨ stata portata alla ribalta nel 2018. La vicenda Γ¨ documentata dal testo originale della sentenza, emessa dal PodestΓ  di Perugia nel 1455. Di Filippa non si conosce nulla, se non le tragiche sequenze che la portarono al rogo. La sfortunata donna coltivava da anni l'amicizia con una certa Claruzia, sempre di CittΓ  del Pieve, ritenuta a sua volta una strega. Sulla sentenza si legge pertanto che Filippa avrebbe chiesto a Claruzia di insegnarle le arti magiche occulte e di metterla in contatto con il demonio.

Quello che sconvolse popolo e autoritΓ  fu la presunta volontΓ  di Filippa di essere una strega, di aver scelto consapevolmente il male con l'intento di acquisire poteri. Considerando che le frequentazioni di Filippa con Claruzia duravano da una ventina d'anni, alla povera donna furono attribuiti anni e anni di malefici e maledizioni. Avrebbe bevuto il sangue dei bambini (quali?), turbato anime, risvegliato morti e invocato spiriti. L'impianto accusatorio trovΓ² la sua ragione di essere nel fatto che Filippa fosse stata vista girare di notte nuda, rivolgendo frasi sconnesse alla luna. In ogni caso la donna sembra aver vissuto in solitudine per tanto tempo nella propria comunitΓ  senza infastidire nessuno. Probabilmente con l'andare degli anni, potrebbe essere subentrato qualche problema di instabilitΓ  ma ciΓ² non giustifica la triste sorte a cui andΓ² incontro Filippa.

Torturata, Filippa confessΓ² ogni cosa. E in virtΓΉ delle sue ammissioni ebbe la possibilitΓ  di cavarsela con una pena pecuniaria. Ma la magnanimitΓ  di cui si vantavano le autoritΓ  civili e religiose era solo una parvenza. La multa era talmente elevata (4000 libre di denari) da essere impossibile da pagare. L'alternativa era il rogo. Ovviamente il gusto sadico del popolo andava nutrito e Filippa fu fatta passare in catene per tutta Perugia, esposta allo scherno e alle offese. Infine il rogo nella piazza principale, in modo che fosse di monito per tutti, ma anche occasione di spettacolo...

πŸ“š Un romanzo basato sulla vicenda dei cimiteri di croci rosa nella cittΓ  di Ciudad JuΓ‘rez in Messico, per non dimenticar...
20/03/2024

πŸ“š Un romanzo basato sulla vicenda dei cimiteri di croci rosa nella cittΓ  di Ciudad JuΓ‘rez in Messico, per non dimenticare le tante donne uccise in circostanze ancora mai chiarite. Parliamo di "Agua Ploma", un racconto intenso ed emozionante a firma della talentuosa autrice Daisy Franchetto. Nell'articolo tratto anche "Malena senza sonno", altro romanzo importante, originalissimo e visionario... Da leggere assolutamente!
πŸ‘‰π€π‘π“πˆπ‚πŽπ‹πŽ: https://www.storiamisteriosa.it/daisy-franchetto-agua-ploma-e-malena-senza-sonno.html

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14/03/2024

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Cominciamo col dire che rapporti tra Romani e Cinesi sono esistiti sia a livello commerciale che diplomatico. Le conquiste di Alessandro Magno, continuate con meno intensitΓ  dai sovrani ellenistici, contribuirono allo sviluppo della cosiddetta "Via della seta", favorendo il contatto tra Occidente e Oriente. Nel 130 a.C. la dinastia cinese Han mandΓ² un proprio ambasciatore ad ovest, Zhang Qian, con lo scopo di raccogliere informazioni sui popoli dell'Asia Centrale. In seguito numerose ambascerie furono inviate verso la Battriana e la Siria Seleucide.

Si animΓ² un fiorente commercio che vide nella seta cinese il suo punto forte, seta che giunse fino a Roma. Nel 97 ci fu un tentativo non riuscito da parte della dinastia Han di far arrivare un emissario fino all'Urbe mentre una prima delegazione romana in Cina Γ¨ documentata nel 166, mandata probabilmente da Marco Aurelio. Ne seguirono altre ma riguardo i rapporti tra Romani e Cinesi abbiamo due storie davvero misteriose...

Nel 53 a.C. le legioni al comando di Crasso furono sbaragliate a Carre, (odierna Turchia), dai Parti di Surena. Si racconta che 10.000 sopravvissuti romani siano stati deportati nella Margiana, ai confini dell'impero partico o riuscirono a fuggire riparando in Cina. Essi sarebbero finiti al servizio di un generale della dinastia Hun o di un capo guerriero unno appoggiato dagli Hun contro la casata regnante cinese Han o un altro capo unno (forse fratello del primo) nelle grazie degli Han. Nel 35 a.C., durante l'assedio di una cittΓ  Hun, i mercenari avrebbero innalzato palizzate di tronchi appuntiti e poi si sarebbero difesi con una formazione a "spina di pesce", una sorta di testuggine, simile a quella romana. Persa la battaglia, 145 sopravvissuti avrebbero trovato ingaggio proprio nella guardia degli Han. Essi potrebbero essere stati gli ultimi legionari in vita della famosa armata di Crasso? Difficile ma non impossibile, considerando che dal 53 a.C. al 35 a.C. corrono 18 anni, un periodo piuttosto lungo per le aspettative di vita di soldati di professione.

Qualche studioso ipotizza che questi legionari non sarebbero quelli di Crasso ma alcuni superstiti o disertori della disastrosa campagna condotta da Marco Antonio contro i Parti nel 36 a.C., teoria piΓΉ coerente con le "tempistiche". In ogni caso, in Cina, gli abitanti del villaggio di Liqian, presentando tratti somatici piΓΉ caucasici che asiatici, si vantano di discendere proprio dai romani. Tale villaggio sarebbe stato fondato sul bordo del deserto dei Gobi o dai 10000 di Crasso, o dai superstiti di Marco Antonio o dai famosi 145 sopravvissuti della diatriba tra gli Han e gli Hun. Tante versioni e molte varianti tra opinioni discordanti, hanno comunque dato vita a una delle ipotesi storiche piΓΉ suggestive del nostro tempo.

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07/03/2024

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Si vantava di discendere da personaggi illustri... apparteneva infatti alla dinastia eacide dell'antico Epiro il cui capostipite era Eaco, padre di Peleo e nonno di Achille. La casata era inoltre imparentata con gli Argeadi di Alessandro Magno. Dominava i Molossi, una tribΓΉ fondata da Molosso, figlio di Neottolemo, a sua volta figlio di Achille. Sto parlando di Pirro, uno dei piΓΉ grandi condottieri dell'antichitΓ , vissuto tra il 318 e il 272 a.C..

Dopo anni difficili in cui consolidò il suo regno in Epiro, Pirro intravide nello scontro in atto tra Taranto e Roma, la possibilità di espandersi nella pen*sola italica. Incoraggiato dalle previsioni dell'Oracolo di Delfi, sbarcò in Italia meridionale nel 280 a.C. con un potente esercito che contava tra gli effettivi oltre 20 elefanti da guerra. Il condottiero conseguì diversi successi contro i Romani ma le perdite di uomini e risorse furono altissime. Nacque in quel frangente un detto ancora oggi in uso: "Una vittoria di Pirro" è infatti un qualunque "vittoria" non solo militare ma in qualunque campo, talmente effimera da non trarne alcun vantaggio.

Pirro abbandonΓ² l'Italia nel 275 a.C. dopo la sconfitta patita a Maleventum, poi Beneventum. Tornato in Epiro, non seppe placare la sua smania di conquiste. Un anno dopo prese il trono di Macedonia sconfiggendo Antigono II Gonata, poi si immischiΓ² senza successo nelle dispute di Sparta per finire ad Argo. Entrato in cittΓ  con i suoi uomini, di notte e di soppiatto, Pirro aveva intenzione di destituirne i governanti con un abile colpo di mano. Purtroppo si trovΓ² coinvolto in una confusa lotta strada per strada.

Passando per un vicolo stretto, fu colpito alla testa da una tegola lanciata da un'anziana donna dal tetto della sua casa. Pirro si accasciΓ² a terra o comunque accusΓ² un certo stordimento. L'attimo di "distrazione" gli fu fatale; un soldato argivo lo trafisse a morte. Alcioneo, figlio di Antigono II Gonata, portΓ² trionfante la testa di Pirro al padre. Ma il sovrano macedone fu talmente addolorato della morte di Pirro da allontanare con rabbia il proprio figlio dalla corte. Il grande condottiero epirota era infatti considerato un eroe, un vero e proprio mito vivente. Lo stesso Annibale, quasi un secolo dopo, stimΓ² il carisma e il valore militare di Pirro, secondi solo a quelli di Alessandro Magno...

β–ͺ️ Immagine generata dall'AI - modificata dall'originale del post.

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04/03/2024

πŸ§™β€β™€οΈ π’π“πŽπ‘πˆπ„ πƒπˆ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐆𝐇𝐄: ππ„π“π‘πŽππˆπ‹π‹π€, 𝐋𝐀 ππ‘πˆπŒπ€ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐆𝐀!
Correva l'anno 1324 quando nella cittadina irlandese di Kilkenny, la giovane domestica, Petronilla de Meath venne bruciata viva. Fu la prima donna a finire sul rogo per stregoneria in Irlanda e in Gran Bretagna e tra le primissime in Europa. Morì a soli 24 anni pagando le colpe della sua signora. La storia di Petronilla racconta di una terribile ingiustizia giunta al termine di una spietata caccia al colpevole che però salvaguardò i veri potenti e presunti colpevoli.

Petronilla era al servizio di una certa Alice Kyteler, ricca usuraia, vedova di tre mariti. In paese si mormorava che la donna si fosse disfatta dei consorti avvelenandoli o che portasse sventura. La sinistra fama non le aveva impedito di contrarre un quarto matrimonio con il baronetto Sir John le Poer. Ma ben presto anche questo si era ammalato, spirando in circostanze non chiare. Richard de Ledrede, vescovo di Ossory, raccolse la denuncia dei precedenti figli di le Poer; la Kyteler, suo figlio William Utlagh e la servitΓΉ furono tutti accusati di aver assassinato il baronetto, ricorrendo a pratiche occulte dopo aver rinnegato Cristo. Da poco Papa Giovanni XXII aveva esteso il concetto di eresia alla stregoneria con relativa repressione. Diversi cittadini che avevano conti in sospeso con la Kyteler, testimoniarono di averla sentita recitare strane formule o persino di averla vista in compagnia del demonio. La situazione per la ricca signora volse al peggio.

Intervenne il cancelliere Roger Utlagh, cognato di Alice. Arrestò il vescovo per una quindicina di giorni, accusandolo di aver falsificato alcune prove, al solo fine di permettere alla Kyteler di fuggire in Inghilterra. Uscito di galera, il religioso non trovò di meglio che scontare la sua frustrazione su chi era rimasto a Kilkenny. Tuttavia William se la cavò con una penitenza pecuniaria mentre Petronilla divenne il capro espiatorio di tutta la vicenda. Torturata allo sfinimento, esposta e fustigata nelle piazze di Kilkenny, la povera fanciulla finì per confessare di tutto e di più, compresi incontri intimi della sua padrona con il demonio, sacrifici di animali e creazione di veleni e pozioni.

Il 3 novembre del 1324, il processo per stregoneria ad Alice Kyteler si concluse con la condanna a morte di Petronilla de Meath, l'unica che pagΓ² i crimini veri e presunti della sua signora. Fu fatta passare per le vie del paese, tra la gente, fino al luogo dove oggi sorge il municipio di Kilkenny. Qui la sua giovane e innocente vita fu strappata via dal fuoco... Il processo farsa di cui fu vittima divenne una sorta di modello per molti altri casi successivi.

πŸŒ… Dall'altro mio sito, "Il Sapere Storico", condivido un articolo sugli splendidi e misteriosi Colossi di Memnone, erett...
01/03/2024

πŸŒ… Dall'altro mio sito, "Il Sapere Storico", condivido un articolo sugli splendidi e misteriosi Colossi di Memnone, eretti oltre 3400 anni fa nella necropoli di Tebe in Egitto. PerchΓ© si chiamano cosΓ¬? A quali fatti storici e leggende sono legate queste due enormi sculture?
βž‘οΈπ€π‘π“πˆπ‚πŽπ‹πŽ: https://www.ilsaperestorico.it/i-colossi-di-memnone-antico-egitto.html

ππ„π‘π’πŽππ€π†π†πˆ 𝐄 π…π€π“π“πˆ π’π“π‘π€ππˆ: π„π’π‚π‡πˆπ‹πŽ 𝐄 𝐋𝐀 𝐓𝐀𝐑𝐓𝐀𝐑𝐔𝐆𝐀Eschilo, nativo di Eleusi in Attica, vissuto tra il 525 e il 456 a.C., ...
28/02/2024

ππ„π‘π’πŽππ€π†π†πˆ 𝐄 π…π€π“π“πˆ π’π“π‘π€ππˆ: π„π’π‚π‡πˆπ‹πŽ 𝐄 𝐋𝐀 𝐓𝐀𝐑𝐓𝐀𝐑𝐔𝐆𝐀
Eschilo, nativo di Eleusi in Attica, vissuto tra il 525 e il 456 a.C., Γ¨ considerato il padre della tragedia greca. Di famiglia nobile, visse alcuni dei momenti piΓΉ importanti della Storia Greca. CombattΓ© i persiani a Maratona (490 a.C.), dove p***e il fratello Cinegiro, a Salamina (480 a.C.) e a Platea (479 a.C.). Anni dopo, ritroviamo Eschilo a Siracusa alla corte del tiranno Ierone. Egli esportΓ² la tragedia nell'isola conseguendo grandi onori prima di tornare a casa. Ad Atene rappresentΓ² la splendida trilogia dell'Orestea con la quale vinse nel 458 a.C. le Grandi Dionisie.

Forse in seguito a un processo per empietà per aver aderito a un culto misterico, Eschilo fu costretto a tornare in Sicilia, trasferendosi a Gela. Girano molte leggende circa l'esilio volontario del drammaturgo. Dal trionfo poetico del 458 a.C., appena due anni, Eschilo morì all'età di 69 anni. La sua fine sarebbe stata segnata dall'incontro/scontro con una tartaruga. È lo storico romano Valerio Massimo, vissuto a cavallo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. a raccontarci una storia veramente assurda.

Mentre Eschilo passeggiava all'aperto, un gipeto (detto l'avvoltoio degli agnelli), lo avrebbe sorvolato portando una tartaruga tra gli artigli. Scambiando la testa senza capelli di Eschilo per un masso, l'uccello avrebbe lasciato cadere la sua preda al fine di romperne il guscio sulla presunta pietra. Colpito duramente dalla testuggine, Eschilo si sarebbe accasciato in terra perdendo i sensi e morendo nel volgere di pochi istanti. Spirava in tal modo una delle tre corone, con Sofocle ed Euripide, della tragedia greca.

Le meravigliose tragedie di Eschilo, espressione pura di poesia solenne, trasmettono un forte messaggio morale e religioso. Conflitti umani e divini si intersecano con temi fondamentali quali la giustizia, i condizionamenti imposti dai vincoli di sangue, i limiti stessi dell'agire umano. Il suo epitaffio tuttavia ricorda i meriti militari di un uomo che oltre ad essere stato un immenso poeta, era considerato un eroe di guerra.

Β«Codesta tomba Eschilo ricopre,
d'Atene figlio, padre fu Euforione:
vittima di Gela dalle ricche messi.
Il suo valor potrebber ben ridirlo
di Maratona il piano e il Medo chiomato.Β»
(Anthologiae Graecae Appendix, vol. 3, p. 17)

πŸ§›β€β™‚οΈ L'istriano Jure Grando Γ¨ il primo vampiro documentato della Storia. Il mio articolo ripercorre la sua tetra vicenda...
23/02/2024

πŸ§›β€β™‚οΈ L'istriano Jure Grando Γ¨ il primo vampiro documentato della Storia. Il mio articolo ripercorre la sua tetra vicenda ma apre una parentesi sulla figura mitologica degli "strigoi", la cui evoluzione nel folclore romeno, ha ispirato, insieme ad altri fattori, il vampiro cosΓ¬ come la conosciamo ai giorni nostri.
βž‘οΈπ€π‘π“πˆπ‚πŽπ‹πŽ: https://www.storiamisteriosa.it/jure-grando-primo-vampiro-strigoi-documentato-in-istria.html

𝐋𝐀 πŒπŽπ‘π“π„ πƒπˆ π€π‹π„π’π’π€ππƒπ‘πŽ πŒπ€π†ππŽ: 𝐔𝐍 πŒπˆπ’π“π„π‘πŽ π’π•π„π‹π€π“πŽ?Il piΓΉ grande condottiero dell'antichitΓ , colui che ha ispirato con la ...
21/02/2024

𝐋𝐀 πŒπŽπ‘π“π„ πƒπˆ π€π‹π„π’π’π€ππƒπ‘πŽ πŒπ€π†ππŽ: 𝐔𝐍 πŒπˆπ’π“π„π‘πŽ π’π•π„π‹π€π“πŽ?
Il più grande condottiero dell'antichità, colui che ha ispirato con la sua leggendaria epopea, generazioni e generazioni di uomini, morì a soli 33 anni nel 323 a.C. in quel di Babilonia. Arrestata l'espansione macedone a oriente, probabilmente Alessandro avrebbe rivolto le sue attenzioni a ovest. Molti studiosi hanno ipotizzato circa uno scontro con la nascente potenza romana. Ma una morte improvvisa, misteriosa e inaspettata cambiò di fatto il corso della Storia...

Alessandro Magno Γ¨ stato forse avvelenato da qualcuno dei suoi fedelissimi generali o dalla bella Rossane, la principessa persiana della Battriana sposata pochi anni prima? Gli storici romani Arriano e Curzio Rufo ipotizzano una polmonite o un'ipotermia a seguito di un bagno nel fiume Cidno. Si parla anche di una grave ricaduta dopo la malaria che il sovrano macedone aveva contratto nel 336 a.C. o di malattie come il tifo, la leucemia o la cirrosi epatica. Ma la teoria piΓΉ recente Γ¨ quella di sicuro piΓΉ suggestiva ed Γ¨ a firma della Dott.ssa Katherine Hall, della Dunedin School of Medicine dell’UniversitΓ  di Otago in Nuova Zelanda.

Alessandro potrebbe essere stato vittima di una falsa diagnosi di morte. Preda della sindrome neurologica di Guillain-Barré Syndrome, provocata da un'infezione da Campylobacter pylori, il condottiero avrebbe subito una progressiva paralisi che gli impedì di muovere gli arti, di parlare e infine di respirare. Questo processo durò sei giorni, un'agonia lunga e terribile che trasse in inganno chi lo giudicò morto prima del tempo.

I medici dell'epoca rimasero infatti stupiti del fatto che il corpo di Alessandro non mostrΓ² segni di decomposizione per ben 6 giorni. Attribuirono l'anomalia alla natura divina o semi-divina del loro re. In realtΓ , Alessandro potrebbe persino essersi reso conto, in parte, di quanto stava succedendo attorno a lui, non potendo fare nulla per impedirlo. In conclusione, non sapremo mai cosa abbia causato la morte di Alessandro Magno, ma questa teoria ha il suo perchΓ©...

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18/02/2024

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Figlia primogenita dell'imperatore romano e augusto d'Oriente, Leone I e di Elia Verina, Ariadne fu data in sposa a un certo Tarasicodissa. Era questi il capo degli isaurici, una popolazione alleata di Costantinopoli. Nelle lotte di potere interne, Tarasicodissa aveva concretamente aiutato Leone I, tanto da meritarsi il privilegio di essere inserito nella linea di successione al trono grazie al matrimonio con la principessa. I due ebbero un figlio che fu chiamato Leone II.

Quando Leone I morì nel 474, il trono d'Oriente finì al nipote Leone II di appena sette anni. Suo padre ottenne la proclamazione a co-imperatore con il figlio. Tarasicodissa cambiò il suo nome in quello greco di Zenone. Dopo pochi mesi, una malattia si portò via Leone II e Zenone rimase l'unico a regnare. Furono anni difficili tra contrasti interni ed esterni. Ariadne rimase sempre accanto al marito fino a quando uno dei generali di Zenone, un certo Illo, non prese prigioniera sua madre, Elia Verina.

Illo, da grande amico di Zenone, negli anni si era trasformato in un'ambigua figura a metà tra il pericoloso alleato e l'aperto nemico. Ci furono vari tentativi di eliminare Illo, tra cui quello promosso da Verina, di cui Zenone era probabilmente al corrente. Purtroppo l'imperatore, al fine di preservare il suo potere, era stato costretto a consegnare la suocera al suo generale, ma il gesto non fu mai perdonato da Ariadne. Altre teorie riferiscono che Illo insinuò nella mente di Zenone, la gelosia nei confronti della moglie. Zenone morì nel 491 di dissenteria o in seguito a un attacco epilettico. Ariadne fu al suo fianco fino all'ultimo ma c'è una leggenda particolare che circola riguardo la fine di Zenone.

Si racconta infatti che l'imperatore avesse perso i sensi a causa di una malattia o piΓΉ semplicemente fosse crollato in un sonno pesante perchΓ© ubriaco dopo un banchetto. Sarebbe stato dato per morto e chiuso in un sarcofago. Ma quando si risvegliΓ², chiuso nel sepolcro, urlΓ² chiedendo aiuto. Molti ne udirono le grida disperate. Ma Ariadne si parΓ² dinanzi alla tomba impedendo a chiunque di avvicinarsi e decretando in tal modo la morte del marito. In seguito, la donna andΓ² in sposa ad Anastasio, designato successore al trono di Costantinopoli...

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π’π“πŽπ‘πˆπ„ 𝐄 𝐋𝐄𝐆𝐆𝐄𝐍𝐃𝐄: 𝐋𝐀 𝐁𝐀𝐑𝐂𝐇𝐄𝐓𝐓𝐀 π…π€ππ“π€π’πŒπ€Da Napoli e dal suo straordinario patrimonio di racconti e leggende ci giunge un...
14/02/2024

π’π“πŽπ‘πˆπ„ 𝐄 𝐋𝐄𝐆𝐆𝐄𝐍𝐃𝐄: 𝐋𝐀 𝐁𝐀𝐑𝐂𝐇𝐄𝐓𝐓𝐀 π…π€ππ“π€π’πŒπ€
Da Napoli e dal suo straordinario patrimonio di racconti e leggende ci giunge una storia molto particolare che riguarda una barchetta spettrale... Si narra infatti che quasi ogni notte, soprattutto d'estate, affacciandosi da Posillipo sia possibile scorgere in mare una piccola imbarcazione con sopra una donna e un uomo teneramente abbracciati. Una visione che sarebbe consentita ai soli innamorati a conferma appunto del loro grande e sincero sentimento reciproco. È una storia romantica ma come quasi tutte le vicende di fantasmi, essa trae origine da un evento tragico e doloroso, forse reale o forse no...

Lo racconta la scrittrice Matilde Serao nella raccolta "Leggende Napoletane" del 1881. Narra di una nobildonna, Tecla, bellissima ma austera, sposata a un uomo, Bruno, di cui non Γ¨ innamorata. L'uomo cerca disperatamente di conquistare il cuore della moglie ma invano. Durante una festa, Tecla incontra Aldo e dopo alcune scaramucce d'amore, tra i due esplode la passione. Gli amanti si ritrovano su una barca, in mezzo al mare di Posillipo. Si baciano e si scambiano promesse d'amore. Eppure Tecla ha paura. La misteriosa figura del barcaiolo, chiusa in uno scuro mantello, la angoscia.

E quel barcaiolo, prefigurazione del nefasto destino che attende i due innamorati, si rivela essere proprio Bruno. Accecato dalla rabbia, egli capovolge la barca. Tutti e tre vengono inghiottiti dalle acque del Golfo di Napoli. La leggenda della barchetta fantasma Γ¨ una delle piΓΉ conosciute del luogo. Probabilmente si tratta di una malinconica novella gotica edita per la prima volta proprio dalla Serao, ma non sappiamo se alla base del racconto ci sia qualche evento passato realmente accaduto...

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12/02/2024

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Nel giugno del 1947 o nei primi mesi del 1948, il mercantile olandese SS Ourang Medan, navigava a sud-est delle Isole Marshall in acque indonesiane. Un messaggio di soccorso in alfabeto Morse giunse a due navi americane che si trovavano nello Stretto di Malacchia. Un presunto unico sopravvissuto della Ourang Medan comunicava che tutto l'equipaggio era morto in sala nautica e sul ponte.

La Silver Star fu la prima nave a giungere in vista della Ourang Medan. Quando gli ufficiali salirono a bordo del mercantile, trovarono tutto in ordine. CiΓ² che sconvolse i soccorritori fu la vista di ciΓ² che rimaneva dell'equipaggio. I marinai erano tutti morti, molti propendendo le braccia in avanti con espressioni sgomente dipinte sul volto. La nave riprese la navigazione al traino della Silver Star. Ma d'improvviso, scoppiΓ² un incendio nella sala macchine. La Ourang Medan si inabissΓ² con tutto il suo carico di morte e di mistero.

È una storia strana con molti punti interrogativi compresa la presenza di un unico sopravvissuto, proprio colui che avrebbe lanciato il messaggio d'aiuto. Questi sarebbe stato tratto in salvo dai nativi dell'isola di Taongi nell'atollo delle Marshall. Dunque si presume che si sia gettato in mare a nuoto o che sia riuscito a calare una scialuppa. La vicenda della Ourang Medan ha suscitato negli anni tante teorie discordanti tra complottismo, eventi paranormali, mostri marini e attacchi UFO. La storia, romanzata, ha fatto parte di tante antologie di racconti horror o misteriosi.

Riguardo la Ourang Medan, di documentato esiste un solo rapporto sull'incidente tra gli atti della Marina Mercantile della Guardia Costiera Statunitense. Ma nessuno Γ¨ mai riuscito a risalire alle origini di questa misteriosa nave. Si comprende come la stessa fosse evidentemente una sorta di "nave fantasma", impegnata nel contrabbando. Si parla di un pericoloso carico di acido solforico o di altre sostanze chimiche mortali tra cui scorte di guerra di gas nervini. Alcuni fusti si sarebbero rotti. I fumi mortiferi avrebbero prima intossicato e poi ucciso tutto l'equipaggio...

Storia autentica o un semplice racconto di paura? Non lo sapremo mai con certezza...

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11/02/2024

πŸ“šDalla collaborazione tra il Museo Italiano dell'Immaginario Folklorico e la NPS Edizioni, marchio editoriale dell'associazione Nati per scrivere, nasce uno straordinario fumetto d'autore finalizzato alla diffusione del patrimonio leggendario della Garfagnana, nel lucchese. In questo articolo, l'intervista esclusiva all'autore Alessio Del Debbio e all'illustratrice Silvia Talassi.
βž‘οΈπ€π‘π“πˆπ‚πŽπ‹πŽ: https://www.storiamisteriosa.it/ultimo-viaggio-degli-streghi-folclore-garfagnana.html

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06/02/2024

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A Boston ogni 16 novembre ricorre il "Goody Glover Day" in ricordo di Ann Glover. Al Boston City Council c'Γ¨ una targa commemorativa in onore di una donna che venne condannata come strega nel 1688, la prima martire cattolica del Massachusetts. Ma chi era Ann Glover?

La colonia della baia del Massachusetts contava una popolazione fortemente puritana. Il puritanesimo era un movimento religioso nato in Inghilterra tra il XVI e il XVII secolo: esso intendeva dare alla Chiesa anglicana un carattere strettamente calvinista. Se in Inghilterra, la diatriba religiosa tra Puritanesimo e Chiesa Anglicana dette vita a scontri e guerre civili, nelle colonie americane, la linea piΓΉ intransigente del protestantesimo britannico prese piede.

Ann Glover era una vedova irlandese di religione cattolica che col marito era emigrata alle Barbados. Morto il consorte, era giunta con la figlia Mary a Boston, trovando lavoro come domestica per la ricca famiglia Goodwin. Ci fu un battibecco tra Anna, Mary e Martha, figlia tredicenne dei Goodwin, riguardo alcuni vestiti scomparsi dal bucato del giorno. Volarono parole grosse e le due donne furono così licenziate. Qualche tempo dopo, i bambini di casa Goodwin si ammalarono. Martha sembrava soffrire di attacchi isterici e il medico, non sapendo cosa fare, si appellò alla stregoneria. E chi meglio della povera Ann poteva essere accusata di essere una strega?

Il processo vide coinvolto il reverendo puritano Cotton Mather, il quale non fu mai convinto della colpevolezza di Ann Glover. Purtroppo in un contesto fortemente anticattolico, la donna fece scalpore persino perchΓ© recitΓ² il Padre Nostro in un misto di gaelico e latino, non conoscendo bene l'inglese parlato. Inoltre era sua abitudine pregare i santi e tali preghiere vennero intese come invocazioni al demonio. Quando in casa sua vennero trovate delle rozze bambole, tutti gridarono alla stregoneria quando in realtΓ  erano abbozzate rappresentazioni di santi cattolici. Da parte sua Ann, stremata dal processo, rilasciΓ² dichiarazioni ambigue e compromettenti. La sua sorte era segnata.

Ann Glover fu impiccata tra le acclamazioni della gente il 16 novembre del 1688. Il reverendo Mather, pur avendo compreso che Ann era innocente, non fece nulla per evitare l'ingiusta esecuzione. Dai posteri, Mather Γ¨ ritenuto tra i responsabili dell'isteria collettiva che portΓ², appena quattro anni dopo la morte della vedova irlandese, ai folli processi per stregoneria di Salem.

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04/02/2024

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Cosa c'Γ¨ di vero nella storia romanzata della nobildonna anglosassone che avrebbe cavalcato nuda per le vie di Coventry? Il bel dipinto di John Collier, rappresenta la vicenda con delicatezza ed eleganza in stile preraffaellita. La "Lady Godiva" Γ¨ tra i quadri piΓΉ famosi della sua intera produzione. Ma chi era Lady Godiva?

Nata nel 990, andΓ² in sposa al potente Leofrico di Coventry, conte del Regno di Mercia. Il nobile anglosassone, gran fondatore di monasteri, fu investito del titolo da Canuto I d'Inghilterra, sovrano norreno di Danimarca, Norvegia e Inghilterra. Correva l'anno 1017 e Leofrico mantenne la carica fino alla sua morte nel 1057. Lady Godiva, ormai vedova, rimase nella contea anche in seguito alla conquista normanna, dal 1066 in poi. C'Γ¨ un mistero riguardo la sua morte: per alcuni spirΓ² nel 1067, per altri visse fino a 96 anni, andandosene nel 1086.

A Lady Godiva Γ¨ legata una delle leggende piΓΉ conosciute e apprezzate di Britannia, narrata in varie versioni in diverse cronache medievali. Secondo la tradizione, Godiva si oppose a una tassa imposta sul popolo dal proprio consorte. Leofrico, stanco delle suppliche della moglie, le disse che avrebbe abolito l'imposta solo nel caso lei avesse sfilato nuda per le vie di Coventry. L'uomo tutto pensava meno che all'eventualitΓ  che Godiva accettasse una tale umiliazione. E invece la donna, senza pensarci due volte, decise di cavalcare per la cittadina, protetta dai soli lunghi capelli sciolti.

Fu emanato un editto che obbligò i cittadini di Coventry a chiudersi in casa, sbarrando porte e finestre al passaggio della Dama. Ma un sarto, Peeping Tom, disobbedì al proclama. Fece un buco nella persiana, ammirò la bella Godiva e p***e la vista per punizione divina. Il severo conte fu infine costretto ad abolire la tassa. La storia/leggenda di Lady Godiva è entrata di diritto nel folclore inglese, lei personaggio rappresentativo di Coventry ed emblema di una donna forte e determinata che con coraggio si oppose alle ingiustizie, in difesa dei più deboli. Come andò in realtà la storia di Lady Godiva?

Intanto iniziamo col dire che "l'impresa" di Peeping Tom fu un'aggiunta posteriore, una sorta di "nota di colore". Esistono due versioni che comunque avvalorano il gesto eclatante della donna. La prima narra di una penitenza religiosa che avrebbe spinto Godiva, come usanza dell'epoca, a sfilare a piedi nel mercato cittadino, coperta di un solo indumento bianco. L'altra, quella che probabilmente rispetta la realtΓ , racconta che la donna passΓ² per Coventry a cavallo, spogliata dei soli gioielli che erano testimonianza del suo status nobiliare. Bastava questo infatti ad abbassare un nobile a livello del popolo, rendendo il gesto eclatante ed importante...

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01/02/2024

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Febbraio, in base all'antico Calendario romano, Γ¨ il mese della purificazione e del ricordo dei defunti. Il nome di questo mese deriva dal latino "februare" ovvero "purificare", dedotto da Februus. Questi era un'antica divinitΓ  etrusca, dio della morte e appunto della purificazione. Nella mitologia romana fu traslato in Febris (o Februa), dea minore della febbre, associata alla guarigione o anche epiteto di Giunone ("Iuno Februata").

Febris non aveva una propria leggenda divina, ma era una figura della quale si cercava la protezione per guarire da diversi malanni e per non incappare nelle terribili febbri che erano comuni a causa delle zone malsane e paludose del "Latium Vetus". Seguendo Varrone, probabilmente gli stessi Sabini adoravano questa antica divinitΓ . Le caratteristiche della Febris romana si presentano pertanto come una commistione tra l'elemento etrusco e quello sabino.

In seguito alla riforma del Calendario promossa da Numa Pompilio nel 713 a.C., "Februarius" era il secondo mese dell'anno civile (secondo Macrobio e Plutarco). Considerando i suddetti autori, la "purificazione" doveva avvenire nel mese precedente l'inizio dell'anno sacro stabilito a marzo ("Martius"), in base al calendario religioso che seguiva quello romuleo a dieci mesi. Ovidio nei Fasti sostiene un diverso ordine dei mesi con "Februarius" posto come ultimo mese dopo "December" e prima di "Ianuarius".

La "purificazione", in questo caso, potrebbe essere intesa come un modo di rimediare agli errori e alle mancanze dell'anno appena trascorso. "Februarius" conteneva festivitΓ  complesse. Nella giornata del 13, ricorrevano i "Parentalia" una festivitΓ  a carattere privato in onore dei defunti di famiglia che durava nove giorni. La ritualitΓ  terminava con un banchetto in memoria dei cari venuti a mancare. Il giorno 15 culminavano i "Lupercalia" (iniziati anch'essi il 13), festivitΓ  in cui si celebrava Fauno. "Lupercus", identificato in origine come il lupo sacro a Marte, venne in seguito considerato un epiteto di Fauno ("Faunus Lupercus", protettore del bestiame dai lupi) per essere infine assimilato a Silvano (il romano Pan).

I "Lupercalia" si svolgevano dinanzi alla grotta "Lupercale", ai piedi del Palatino e includevano sacrifici di capretti a cura di giovani sacerdoti semi-nudi. La leggenda narrava che Romolo e Remo furono allattati dalla lupa proprio in quella caverna. I "Quirinalia", in onore del dio Quirino (identificato con Romolo), ricadevano nel giorno 17 mentre il 21 avveniva una commemorazione comune di tutti i defunti: i "Feralia" chiudevano infatti i "Parentalia". I romani portavano doni ai morti, (nel termine "Feralia" ritroviamo la radice del verbo "fero" - "portare"), recando offerte floreali e libagioni alle tombe degli antenati. Avevano luogo anche importanti cerimonie pubbliche con offerte e sacrifici ai "Dii Mani" in nome dell'intera comunitΓ . Curiosa e misteriosa le festa del "Regifugium" che avveniva il 24 febbraio nei "comitia calata".

Un sacerdote, chiamato "Rex sacrificulus", si dava alla fuga dopo aver celebrato un sacrificio nel Foro. Ovidio ritiene che la cerimonia commemorasse la cacciata da Roma di Tarquinio il Superbo. PiΓΉ probabilmente il "Regifugium" era legato alla "sparizione" del Sole durante il solstizio invernale. Il mese si chiudeva con i "Februalia" che includevano riti di purificazione in onore della dea Febris.

Bibliografia:
- "La religione romana arcaica", Georges DumΓ©zil, Bur (2017).
- "FestivitΓ  e miti dell'Antica Roma", Pandemia, MacroEdizioni (2004).

Indirizzo

Rome

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