
24/03/2024
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Questa storia la conoscono in pochi in quanto Γ¨ stata portata alla ribalta nel 2018. La vicenda Γ¨ documentata dal testo originale della sentenza, emessa dal PodestΓ di Perugia nel 1455. Di Filippa non si conosce nulla, se non le tragiche sequenze che la portarono al rogo. La sfortunata donna coltivava da anni l'amicizia con una certa Claruzia, sempre di CittΓ del Pieve, ritenuta a sua volta una strega. Sulla sentenza si legge pertanto che Filippa avrebbe chiesto a Claruzia di insegnarle le arti magiche occulte e di metterla in contatto con il demonio.
Quello che sconvolse popolo e autoritΓ fu la presunta volontΓ di Filippa di essere una strega, di aver scelto consapevolmente il male con l'intento di acquisire poteri. Considerando che le frequentazioni di Filippa con Claruzia duravano da una ventina d'anni, alla povera donna furono attribuiti anni e anni di malefici e maledizioni. Avrebbe bevuto il sangue dei bambini (quali?), turbato anime, risvegliato morti e invocato spiriti. L'impianto accusatorio trovΓ² la sua ragione di essere nel fatto che Filippa fosse stata vista girare di notte nuda, rivolgendo frasi sconnesse alla luna. In ogni caso la donna sembra aver vissuto in solitudine per tanto tempo nella propria comunitΓ senza infastidire nessuno. Probabilmente con l'andare degli anni, potrebbe essere subentrato qualche problema di instabilitΓ ma ciΓ² non giustifica la triste sorte a cui andΓ² incontro Filippa.
Torturata, Filippa confessΓ² ogni cosa. E in virtΓΉ delle sue ammissioni ebbe la possibilitΓ di cavarsela con una pena pecuniaria. Ma la magnanimitΓ di cui si vantavano le autoritΓ civili e religiose era solo una parvenza. La multa era talmente elevata (4000 libre di denari) da essere impossibile da pagare. L'alternativa era il rogo. Ovviamente il gusto sadico del popolo andava nutrito e Filippa fu fatta passare in catene per tutta Perugia, esposta allo scherno e alle offese. Infine il rogo nella piazza principale, in modo che fosse di monito per tutti, ma anche occasione di spettacolo...